Quando si parla di “RISTRUTTURAZIONE”, si intende la trasformazione di un edificio esistente attraverso il ripristino, la sostituzione, la modifica o l’eliminazione di attempati elementi architettonici, inserendo nuovi componenti ed impianti.

Cosa c’è da sapere quando si decide di ristrutturare casa?

In primo luogo, non c’è da confondere la ristrutturazione vera e propria con la manutenzione ordinaria e straordinaria.

Vediamo, a grandi linee, la differenza tra le tre categorie.

Per quanto riguarda la manutenzione ordinaria, si intendono quelle lavorazioni che non apportano cambiamenti strutturali all’immobile che è soggetto alla ristrutturazione.

Alcuni esempi di manutenzione ordinaria sono le opere di tinteggiatura interna, la sostituzione di grondaie, radiatori e caldaie, di sanitari e rubinetterie, l’impermeabilizzazione di tetti e grondaie ecc..

Tenendo conto che, come detto in precedenza, questi interventi non modificano la struttura del soggetto ristrutturato, non c’è quindi alcun obbligo di richiesta di alcuna concessione edilizia dal Comune, salvo si tratti di interventi che prevedono la facciata esterna dell’immobile, per la quale bisogna verificare la presenza di vincoli paesaggistici-ambientali.

Con manutenzione straordinaria, invece, si comprendono lavorazioni edili che stanno a metà tra la manutenzione ordinaria e la ristrutturazione vera e propria.

Per considerare un lavoro edile manutenzione straordinaria, si deve aggiungere all’opera già preesistente, un elemento innovativo, in modo che apporti un cambiamento netto alla situazione di partenza.

Alcuni esempi di manutenzione straordinaria sono la sostituzione di serramenti e infissi, rifacimento scale e rampe, realizzazione o rifacimento di intonaco esterno, realizzazione di cancellate e ringhiere ecc..

Distinguiamo ancora gli interventi di restauro e risanamento conservativo. I primi sono lavori volti al recupero, alla conservazione e alla valorizzazione di strutture che hanno un valore architettonico e ambientale. Per risanamento conservativo si intendono invece quelle lavorazioni atti al recupero igienico e funzionale dell’edificio.

Gli interventi di ristrutturazione invece, si distinguono da tutte le categorie menzionate in precedenza in quanto sono volti a trasformare radicalmente l’immobile. Il risultato può essere quindi completamente differente dalla situazione di partenza.

Si può trattare di lavorazioni volte al ripristino o sostituzione di elementi costruttivi dell’edificio, interne o esterne.

Può riguardare il rifacimento di parte dei locali o l’abbattimento di muri, modifiche di balconi ecc…

Si tratta di un percorso non del tutto semplice, in quanto possono esserci imprevisti e/o difficoltà. Per questo motivo è consigliabile avvalersi di un appoggio da parte di una figura professionale abilitata e competente.

Un lato molto importante da non trascurare in alcun modo è la documentazione.

Nel caso si vogliano apportare cambiamenti considerevoli o acquistare una casa di vecchia costruzione che richiede seri interventi, saranno necessari una serie di autorizzazione e permessi per poter ristrutturare casa.

I titoli edilizi

Si parla dei cosiddetti titoli edilizi.

  1. CIL, cioè la comunicazione inizio lavori utile per le opere di pavimentazione e finitura spazi esterni (vasche di raccolta acqua, locali tombati, pannelli solari, fotovoltaici…) oppure per opere di esigenze contingenti e temporanee, entro un termine non superiore di 90 giorni;
  2. CILA, ovvero la comunicazione di inizio lavori asseverati. Essa si avvia per interventi che non interessano le parti strutturali dell’edificio o sono finalizzati a conservare l’immobile e ad assicurarne la funzionalità;
  3. SCIA, cioè la segnalazione certificata di inizio attività (ex DIA) che si domanda in caso di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia leggera, varianti ai permessi di costruire che non modifichino la destinazione d’uso e la categoria edilizia
  4. PERMESSO DI COSTRUIRE, si richiede quando bisogna fare interventi di nuova costruzione fuori terra o internati:
  • interventi di urbanizzazione primaria e secondaria fatti da soggetti diversi del Comune;
  • interventi pertinenziali che comportino la realizzazione di un volume superiore al 20% dell’edificio principale;
  • realizzazione di infrastrutture e di impianti che comportino òa trasformazione in via permanente di un suolo inedificato;
  • installazione di torri e tralici per impianti di comunicazione;
  • installazione di manufatti leggeri (es: roulotte, camper, case mobili…);
  • realizzazione di depositi merci o materiali all’aperto;
  • interventi di ristrutturazione urbanistica.
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